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Popolazione: 870 abitanti
Superficie: 15,7 kmq



Territorio
Il borgo di Bubbio (dal latino bivium, perché posto sull'incrocio di strade romane tra la Valle Bormida e l'Astigiano) ha mantenuto intatte alcune importanti caratteristiche urbanistiche, con le vecchie case disposte ai lati della trecentesca Via Maestra, delimitata rispettivamente dal castello e dalla chiesa parrocchiale, e una serie di contrade, vicoli e scalinate che creano scorci suggestivi e angoli di pietra dimenticati dal tempo. Il paese sorge su una terrazza rocciosa affacciata nel suo tratto più dirupato sul fiume Bormida e digradante dagli altri lati in campi e prati verso la valle dove lo "stradone" di montiana memoria si biforca in direzione di Canelli.
Come in altri paesi dei dintorni, Bubbio sviluppa un'agricoltura di avanguardia, soprattutto nel settore viticolo ed enologico e successivamente vede l'apertura di uno stabilimento industriale per la lavorazione di acciai che rappresenta un notevole polo occupazionale per la valle.

Cenni storici
Il primo documento su Bubbio risale al 1142, anche se il luogo era già abitato in epoca romana. Bubbio appartiene a Bonifacio Minore di Cortemilia, figlio di Bonifacio Marchese del Vasto. Nel 1205 Bubbio viene ceduto a Manfredo II di Saluzzo. Nel XIII secolo si configura l'aspetto attuale del paese intorno alla via maestra “Via Magistra loci Bubii”.
Nel 1321 Oddone IV del Carretto, figlio di Manfredo Il donava ad un certo marchese Nano di Ceva anche la quarta parte di Bubbio, insieme ad altri possedimenti. Dopo pochi anni, tuttavia, Bubbio risulta nuovamente sotto il dominio di Manfredo III, figlio di Manfredo II. Nel 1464 Bubbio ottiene gli “Statuti proprii” comunali (conservati ancora nella Biblioteca reale di Torino) dai quali sono evidenti le attività agricole e artigianali cui si dedicava la popolazione. Bubbio ostacola con ogni mezzo i Savoia e nel 1615 tenta di impedire il passaggio delle truppe sabaude. Nel quadro europeo della pace seguita alle guerre di successione, il 7 luglio 1708 l'imperatore Giuseppe I aggrega il Monferrato al Piemonte. Il nuovo ordine territoriale determinato dall'unificazione del Piemonte viene interrotto solo dalla parentesi napoleonica, in cui anche Bubbio ebbe a soffrire il passaggio di vari eserciti. Sono numerosi i Bubbiesi caduti nelle guerre mondiali, come ricorda il bel monumento posto nei giardini pubblici.

Contatti
Via Cortemilia, 1
14051 Bubbio (AT)
Tel. 0144-83502
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www.comune.bubbio.at.it