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Popolazione: 351 abitanti
Superficie: 15,48 kmq



Territorio
Qui, sulle terrazze solatie dove cresce il fico d'India e dove il rosmarino pervade l'aria di profumi mediterranei, non passano più i lupi nelle notti d'inverno alla ricerca del cibo nelle stalle delle cascine. Ma un tempo erano un pericolo serio per le genti della collina e soprattutto per i pochi abitanti di questo posto isolato e arroccato. Lupatiolum lo chiamarono - forse un po' spregiativamente - le genti della bassa valle, paese da lupi, luogo selvaggio e dirupato dove famiglie numerose si spaccavano la schiena per dissodare i versanti tufacei e modellare il suolo con i terrazzamenti di pietra.  Lo hanno chiamato, giustamente, Loazzolo, per sottolineare lo strettissimo legame tra il paese, la sua gente e il vino dolce passito più famoso d'Italia, che non teme i confronti con Chablis e Sauternes e si sposa alla perfezione con la robiola di puro latte caprino un po' cremosa e ben stagionata nella foglia del cavolo.

Cenni storici
Anche Loazzolo appartenne ad Aleramo - il mitico capostipite della marca che si estendeva per gran parte del Basso Piemonte - e fu dato in eredità a uno dei suoi figli. Di qui, di generazione in generazione, fu infeudato a Bonifacio del Vasto, poi ai Del Carretto, infine a Guglielmo di Busca. Nel 1530 l'imperatore Carlo V lo infeudò invece agli Scarampi.
Resti del muro di cinta del castelloIl castello fu abbattuto nel secolo XV. Nel 1703 Loazzolo passò sotto il dominio della casa Savoia. Da questo periodo il villaggio seguì le vicende piemontesi, partecipando prima alla guerra contro Napoleone e poi alla costruzione dell'Unità d'Italia.

Contatti
Via Umberto I, 1
14051 Loazzolo (AT)
Tel. 0144-87130
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www.comune.loazzolo.at.it